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TRAUMA  e DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

Ogni evento traumatico ha potenzialmente la capacità di cambiare il nostro modo di sentirci, di relazionarci con gli altri, di progettare il nostro futuro. Qualsiasi evento nella nostra vita che ci fa sperimentare un profondo disagio ha il potere di cambiarci, sia che si tratti di una significativa mancanza o disattenzione durante l'infanzia, sia che si tratti dell'essere sopravvissuti ad un tremendo incidente stradale nel quale le altre persone presenti nel veicolo sono decedute sotto i nostri occhi.

Un evento traumatico può avere ripercussioni severe su di noi a seconda del modo in cui noi lo abbiamo "elaborato", ossia sostanzialmente del significato che gli abbiamo dato e delle conclusioni che abbiamo fatto su noi stessi e sul mondo che ci circonda.

In certi casi un trauma può far sì che si sviluppi un disturbo d'ansia, una fobia o magari una depressione; in altri casi può scatenare un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), o nei casi più complessi un disturbo di personalità.

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress può avere inizio dopo qualsiasi evento traumatico in cui ci siamo accorti di essere in pericolo di vita, o abbiamo visto altre persone morire o essere ferite. A volte anche il sentir parlare di una lesione inaspettata o di una morte violenta di un membro della famiglia o di un amico intimo può dare inizio ai sintomi del PTSD.

I sintomi possono iniziare subito dopo l'evento o a distanza di mesi (solitamente entro i sei mesi). Oltre al sentirsi addolorati, depressi, ansiosi, colpevoli e arrabbiati, ci sono tre tipi principali di sintomi prodotti da una tale esperienza:

  • Flashbacks e incubi: l'evento traumatico viene rivissuto più e più volte nel corso della giornata sotto forma di flashback o di incubo durante la notte. L'evento viene rivissuto nella propria mente in maniera così realistica che ci si sente come se si stesse rivivendo realmente il trauma, provando tutte le emozioni e le sensazioni fisiche vissute. A scatenare i flashback possono essere elementi ordinari che lo ricordano, la visione di un oggetto, un odore, una situazione, etc..

  • Evitamento ed appiattimento emotivo: il rivivere l'esperienza più e più volte può essere troppo sconvolgente, pertanto si evitano le persone, le situazioni ed i luoghi che la ricordano, si evita di parlarne, ci si tiene indaffarati a tempo pieno con altro. A volte può essere che si affronti il dolore delle sensazioni cercando di non provare nulla, diventando emotivamente insensibile, chiudendosi agli altri, i quali inizieranno a far fatica a vivere con noi.

  • Incapacità di rilassarsi: stare sempre "in guardia" come se il pericolo fosse dietro l'angolo, come se da un momento all'altro potesse riaccadere quell'evento traumatico. Tecnicamente si chiama "iperattivazione", la persona si sente sempre in ansia e fatica a dormire, può "scattare" da un momento all'altro se qualcosa ricorda il pericolo temuto.

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è caratterizzato, oltre che dalle reazioni emotive anche da una vasta sintomatologia fisica, come indolenzimento e dolore muscolare, battito cardiaco irregolare, mal di testa, mal di stomaco, etc..

 

È frequente che le persone, per far fronte a questa angosciante condizione, utilizzino quantità significative di alcol, farmaci o droghe.

 

Il disturbo post traumatico da stress può evolversi negli anni in disturbo di personalità, soprattutto se gli eventi traumatici sono stati molteplici e vissuti in fase di sviluppo. In questi casi, la personalità si è evoluta adattandosi alle esperienze vissute, reagendo alla percezione di uno stato di impotenza e ad un mondo vissuto come ostile. L'adattamento della personalità conseguente è quindi funzionale alla sopravvivenza ai traumi subiti, siano essi passati o ancora in atto.


La nostra proposta terapeutica è volta a calmare le reazioni di allarme inappropriate causate dalla patologia attraverso il lavoro in seduta con tecniche sia cognitive che comportamentali.

Una volta ripreso il controllo di sè ed abbassato significativamente il livello della sintomatologia (ansia, panico, paura, rabbia, reazioni incontrollate ed apparentemente incomprensibili) si procede nell'individuare le credenze ed i comportamenti controproducenti messi in atto più o meno consapevolmente dal paziente, valorizzando le sue risorse e rendendolo competente in materia.

Ogni fase del trattamento è condivisa e concordata con il paziente, sempre reso partecipe delle tecniche e delle strategie utilizzate. Queste ultime vengono anche  insegnate per poterle mettere in atto al bisogno al di fuori della seduta e al tempo stesso accellerare il processo di miglioramento.

Come ogni trattamento che segue quest'approccio, riconosciuto e scientificamente validato, si inizierà con una fase di valutazione, per poi concordare un periodo di trattamento e di rivalutazione intermedia. Durante la terapia potranno essere concordati semplici esercizi  da ripetere tra una seduta e l'altra, ed il paziente verrà gradualmente istruito per diventare "terapeuta di sè stesso".

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